giovedì 24 febbraio 2011

Matteo Renzi il rottamatore del PD. Ma per conto di Berlusconi?

Un giovane Renzi con il compianto Mike Bongiorno
Quando il 6 di dicembre dell'anno scorso varcò la soglia dell'abitazione di Arcore di Berlusconi , si disse per discutere di alcuni temi legati all'amministrazione di Firenze, successe un pochetto di polemica. Già inviso a molti "pezzi da novanta" del PD, le polemiche interne al partito di opposizione aumentarono in misura geometrica. Il suo principale antagonista , Pierluigi Bersani ebbe a dichiarare " A mio gusto sarebbe stato meglio Palazzo Chigi se si trattava di discutere di un problema di Firenze .  Non è vietato per un sindaco incontrare    
il presidente del Consiglio ma esistono delle sedi, sennò si può capire male". Il presidente del Pd toscano, Andrea Manculli, disse  "È stato un errore andare ad Arcore, perché per risolvere i problemi di Firenze, per i quali siamo tutti al fianco del sindaco, la sede adatta è Palazzo Chigi". All'epoca intervenne persino il pluripotenziario portavoce del PDL Capezzone che accusò il PD di "intolleranza, cultura del sospetto e stupidità". Aldilà di quell'episodio, datato e ormai dimenticato, ai più il dubbio che il giovane Sindaco di Firenze sia una sorta di cavallo di Troia dentro il PD rimane.
Costoro ragionano sul fatto che i cosiddetti "rottamatori" siano l'ennesima forma di " distruzione di ricchezza politica" interna al PD. A ben vedere, secondo i suoi detrattori, i suoi discorsi sui principali temi politici attuali , in bella mostra nei salotti televisivi cui spesso è invitato, hanno la linea logica di un perpetuo moto critico verso la direzione del partito non in funzione di lotta verso Berlusconi, ma in quanto basilari principi di rinnovamento del partito senza funzioni specifiche. Detto in altri termini, secondo quanto osservano i critici di Renzi, il giovane democratico non parla, agisce e si muove per dare la sferzata giusta al suo partito verso la battaglia finale contro il berlusconismo ma funge da vero e proprio "tarlo" all'interno del PD per distruggerne le fondamenta. Un berlusconiano travestito da democratico che agisce dal di dentro in nome ( !) e per conto del suo mandante.   Certo è che il Governance Poll 2010, realizzato da IPR Marketing per il Sole 24 Ore, che misura il favore riconosciuto dagli elettori agli amministratori locali lo ha consacrato come il sindaco piu' amato d'Italia. Ma lo è anche come esponente del PD? 
Abbiamo dato una occhiata al suo sito dove abbiamo letto questo commento all'affaire Ruby postato direttamente da Renzi ed indirizzato a Berlusconi: 
Ma come si fa..

a dire che hai “aiutato” Ruby perchè sei generoso con le persone bisognose

a dire che hai piazzato la Minetti nella regione Lombardia perchè “è preparata e di madrelingua inglese”
a dire che hai sempre valorizzato le donne
a dire che è stata calpestata la dignità delle tue “ospiti” (quale dignità?)

 .
Ma i soliti malpensanti dicono: ma Renzi pensa veramente  a quello che dice o scrive contro Berlusconi o è solo "facciata"? 

28 ottobre 1922


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho appena letto che un deputato del PD , Bucchino, ha dichiarato di aver avuto l'offerta di 150.000 euro per passare al gruppo dei responsabili. Per favore non parliamo di politica in Italia. La politica in Italia non esiste. Esiste solo il mercato. V E R G O G N A! Milena. Rovigo.

Ivo Serenthà ha detto...

Sta adottando la tattica già conosciuta e organizzata ai tempi dei romani.Ovvero il dividi e impera,sta preparando il terreno per un suo familiare indebolendo sempre di più l'opposizione.
L'Italia probabilmente per i prossimi decenni diventerà una monarchia elettorale.

Saluti

Anonimo ha detto...

Monarchia elettorale, equivale a dire fascismo.