Giulio Tremonti |
Volendo essere molto tecnici si può definire il signoraggio bancario come l’insieme dei redditi derivanti dall’emissione di moneta.Con riferimento alle emissioni di banconote in euro il reddito da signoraggio generato dall’emissione della moneta è definito come reddito originato dagli attivi detenuti in contropartita delle banconote in circolazione e viene ricompreso nel calcolo del reddito monetario che, secondo l’articolo 32.1 dello Statuto del SEBC, è “il reddito ottenuto dalle Banche Centrali Nazionali nell’esercizio delle funzioni di politica monetaria del Sistema Europeo delle Banche Centrali. E una questione ardua e molto complessa adatta solamente a chi nella sua vita ha ingurgitato ( metaforicamente) testi di economia. Ma qui cercheremo di rendere la questione un po' piu' chiara. Come spesso si fa in economia per spiegare concetti complessi, partiamo da un esempio volutamente elementare per poi andare più nello specifico. ( Leggi tutto)
Supponiamo che in una comunità semplice in cui non vi siano contatti con l'esterno ( ipotizziamo una città isolata) non esista la moneta e tutti scambiano prodotti con prodotti. Così chi produce pomodori per avere un paio di scarpe deve cedere una certa quantità dell'ortaggio per avere in cambio dal calzolaio le scarpe. Ipotizziamo che ad certo punto un tizio ( che chiameremo banchiere) dica di aver inventato le monete fatte di oro e che tali monete possono essere utilizzate pe comprare i prodotti di cui ciascuno ha bisogno senza dover obbligatoriamente cedere il proprio prodotto. Prestare bene attenzione ad una cosa : la moneta è fatta in oro e non in carta o metallo comune e quindi ha un valore reale dato dalla quantità di materiale prezioso utilizzato per costruirla. Il nostro banchiere che produce moneta deve ora decidere quanta moneta dare a ciascun abitante della città. Non si arriva ad un accordo perchè il falegname ne vuole più del muratore e così via cosicchè il banchiere decide di darne una quantità uguale a ciascuno con il patto che ognuno dovrà restituire alla fine dell'anno la quantità di moneta ricevuta più un cinque per cento. Quindi se il muratore riceve 100 monete di oro alla fine dell'anno ne dovrà restituire 105. L'interesse ( cioè il cinque per cento) da dove lo prenderà? Lo potrà prendere dal falegname il qualepero' alla fine dell'anno avrà solo 95 monete di oro. Quindi il nostro banchiere sa che sta chiedendo un cosa ( l'interesse) che non tutti potranno pagare. Ipotizziamo che ad un certo punto gli abitanti della nostra città non vogliamo più andare in giro con le monete di oro ma depositino le monete presso una cassaforte dell'abitazione del nostro banchiere il quale rilascia un documento attestante il deposito. Quel documento sono le banconote( di 5,10,20 ecc euro).Sono nate le banconote in carta semplice sempre "coniate" dal nostro furbo banchiere. A questo punto il nosto furbissimo banchiere pensa che puo' prestare la quantità di oro che non è sua ma di cui ha la piena disponibilità chiedendo un interesse o stampare altre banconote per prestarle anch'esse.....
Il furbo banchiere è in realtà l'Istituto che emette moneta ( ora la BCE o Banca Centrale Europea mentre prima dell'avvento della lira era la Banca d'Italia) e i cittadini della città isolata in realtà siamo tutti noi. Ma c'è un piccolo particolare che non molti sanno : il 95% del capitale della Banca d'Italia è in mano a privati ( banche di credito ordinario, fondazioni ecc) e quindi quel cinque per cento ( che in realtà materialmente non può esistere) è il prezzo che ogni cittadino paga a pochi privati per possedere moneta già sudata con il lavoro ( da non confondere con il tasso di interesse su una somma avuta in prestito).
Perchè la Banca centrale francese e inglese sono statali e la Banca d'Italia no? Sarebbe bello avere una risposta da chi dice che per superare la crisi bisogna "consumare".
28 ottobre 1922
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