domenica 6 febbraio 2011

Berlusconi e il berlusconismo non sono di destra.

Bossi e Berlusconi
Loro si definiscono il "centro-destra" in Italia. Il PDL e la Lega Nord formano, per i mass media per la pubblica opinione e per loro stessi, le forze politiche in contrapposizione alle altre che si definiscono di centro-sinistra. Se provate a fare delle ricerche sul web o anche su di una qualsiasi enciclopedia cartacea ( esiste ancora nell'era del web!) troverete più o meno queste definizioni : Destra: insieme delle forze politiche moderate, conservatrici o reazionarie, così detto per la posizione che i suoi rappresentanti occupano tradizionalmente in parlamento, alla destra del presidente.    Destra storica: gruppo politico moderato di ispirazione liberale che fu al governo in Italia dal 1861 al 1876. Nato dalla fusione di forze preesistenti che avevano il loro punto di riferimento in C. Cavour, formò un gruppo relativamente compatto, sebbene costituito da politici spesso differenti per ispirazione e per origine (piemontesi Q. Sella, G. Lanza; toscani B. Ricasoli, U. Peruzzi; meridionali S. Spaventa, A. Scialoja, ecc.…) e attuò una politica di accentramento amministrativo e di forte pressione fiscale. Dall'altro lato invece abbiamo: Sinistra:  insieme delle forze politiche democratiche  e progressiste, generalmente di ispirazione socialista./ Ala radicale, progressista in un partito o raggruppamento.  Sinistra storica: denominazione del raggruppamento di orientamento liberal-progressista, formatosi al parlamento italiano subito dopo l’Unità. ( leggi tutto)
Costituito inizialmente dal nucleo originario dei democratici già presenti nel parlamento subalpino, raccolse gli esponenti del partito d’azione, nonché singoli intellettuali, per lo più di origine meridionale. La sinistra giunse al potere nel 1876 e attuò una serie di riforme significative: legge Coppino sull’istruzione elementare obbligatoria e gratuita, abolizione della tassa sul macinato, ampliamento del corpo elettorale. Quindi , semplificando, si può affermare che la destra politica è, tendenzialmente, conservatrice, mentre la sinistra politica è, ancor più tendenzialmente, progressista e simil-rivoluzionaria. Un caso a parte lo si può identificare nel fascismo prebellico, in cui molte caratteristiche dell'uno e dell'altro si fusero. Ma veniamo all'oggi. E' veramente una forzatura ideologica il definire le politiche sociali, economiche, istituzionali , militari ed in genere culturali quelli dell'attuale, autodefinitosi, centro-destra. A ben vedere, ed in ciò giova ricordare la variegata provenienza di buona parte della dirigenza ex Forza Italia oggi PDL, si possono evidenziare degli elementi che ricordano ora questa e ora quella appartenenza ideologica facendo sì che non costituisce azzardo il definire il berlusconismo una "anomalia" politica. Forse quanto detto può giustificarsi, da un solo punto di vista logico, dal fatto che sin dalla discesa in campo di Berlusconi la sua fronda politica mancasse di un background ideologico ben definito la cui immediata conseguenza è stata la variegata formazione di più alleanze con altre formazioni politiche ( Lega Nord prima e nuova DC poi) in differenti momenti storici. La politica economica berlusconiana è lungi dall'essere definibile "liberale". Non lo è in quanto il sistema oligarchico istituito dai centri di potere ha di fatto perpetrato la situazione "ingessata" tipica degli ambienti di palazzo della I Repubblica. E quando hanno provato a porre in essere delle liberalizzazioni ( esempio vivo ne è la gestione dell'acqua pubblica on ancora quello delle emittenze radiotelevisive) hanno in realtà istituito un semi-monopolio tendente all'oligopolio che ha , nei fatti, fallito  gli obiettivi prefissati. La destra, in genere, favorisce in tutti i modi il mercato e l’integrazione mondiale nell'economia capitalistica, il suo problema principale è di continuare a produrre di più a costi minori (per essere competitiva rispetto ai concorrenti) ma questa destra ha , nei fatti, drogato il sistema mercato attraverso azioni del sistema Stato che hanno ridotto di molto la competitività dell' economia nazionale. In un altro campo tipico della destra, storica e non, e cioè in quello giudiziario, ogni tipo di commento è superfluo. L'attualità parla in tal senso. Sulla Lega Nord è difficile porre un giudizio nei termini di discussione poste in essere in questo ragionamento. La Lega non è inquadrabile in nessuna delle due fazioni politiche. Non è sicuramente di destra ma non è nemmeno di sinistra. La destra vera rifugge da ogni tipo di decentramento economico-istituzionale almeno quanto la sinistra. Ed in questo senso la teoria è suffragata dal fatto che il movimento politico di Bossi non ha nessun altra caratteristica se non quella del federalismo, in tutte le sue salse. In conclusione è lecito affermare che il berlusconismo è , ad oggi, una vera anomalia politica italiana, le cui caratteristiche positive o negative potranno facilmente venir fuori quando questa era storica del Belpaese avrà termine.

28 ottobre 1922

1 commento:

Anonimo ha detto...

Berlusconi è la politica negativa. Non è di destra nè di sinsitra.