lunedì 26 gennaio 2009

Il film : Schindler's List


Qui si ha pienamente la forza descrittiva di uno dei registi più virtuosi in circolazione: Steven Spielberg. Crudo, ossessivo, spietato, maniacale nei particolari il regista racconta con maestria il punto più basso raggiunto dall'umanità nel '900 : l'olocausto. Girato interamente in bianco e nero è la storia vera di un industriale tedesco, Oskar Schindler, che utilizza ebrei deportati per la produzione di materiale bellico nella sua azienda. Finirà con il salvare migliaia di vite dai forni crematori. Sull'argomento credo che sia il film più riuscito. Vinse due Oscar per la miglior regia e come miglior film.Parlare dell'olocausto non è mai facile. La abominevole stupidità e cattiveria del barbaro con i baffetti ha mietuto milioni di morti e ridotto l'Europa in miseria e rovine, dando di fatto il via alla influenza politica ed economica americana sul vecchio continente. Qui si inserisce il tratto distintivo del nazismo, assolutamente da non considerare come ideologia politica ma come esclusiva megalomania farneticante, individuabile come cognizione della superiorità deterministica della razza. E' stato più volte scritto, a ragione, che il Fascismo, a differenza del Nazismo, aveva una sua ratio politica e sociale, una connotazione ben distinta nel rinnegare il capitalismo e il comunismo e collocandosi come terza via rispetto alle due visioni antitetiche. La debolezza di Mussolini nel non essere riuscito ad essere un oppositore di Hitler ( e solo lui poteva esserlo in quel contesto storico) ha di fatto costituito la genesi alla morte politica del Fascismo.A volte ci si chiede come sarebbe cambiato il corso della storia se Fascismo e nazismo non si fossero incontrati.
D.L.

Nessun commento: