mercoledì 16 febbraio 2011

La curva del berlusconismo è al suo apice negativo. Ma i Pidiellini non vogliono affondare con il Capitano.

Silvio Berlusconi. 
I bene informati assicurano che i colonnelli del PDL si stanno già guardando intorno. C'è una matta paura che la nave che affonda possa far morire tutti.Gli ultimissimi sondaggi mostrano addirittura il Partito Democratico in crescita, cosa che non succedeva da tempi lontani. Gli ultimi scandali, le rivolte di piazza, l'azione incisiva della magistratura inquirente e giudicante ha messo preoccupazione a chi, fino a poco tempo fa, era un fedelissimo seguace del cavaliere. Ora ognuno pensa al proprio futuro.E paradossalmente le voci di possibili successori di Silvio Berlusconi ( Letta o Alfano ma anche altri nomi ancora non noti) hanno avuto come risultato un ulteriore indebolimento della coesione interna al partito. Fonti interne al PDL fanno trapelare lo sconcerto di molti "delusi" per la poca considerazione in prospettiva futura. E così un importante esponente dell'ala "ex democristiana" fa sapere che non gradisce proprio la possibile leadership di Alfano in quanto ritenuto troppo "acerbo" e per ciò stesso non dotato del necessario bagaglio di "sacrifici" politici in seno al PDL.( clicca su Ulteriori Informazioni per continuare la lettura)
Quanto a dire " perchè proprio lui che è con noi da poco"? Trapela anche la incredibile possibilità che molti possano ritornare sotto l'egida di Fini con la speranza di trovare una collocazione migliore e più prestigiosa in seno al nuovo centro destra. Per la serie " prima me ne vado  e prima potrò scegliere un posto migliore". Intanto nei centri territoriali del PDL c'è sconforto e preoccupazione. In molti comuni i sindaci pidiellini non hanno voluto seguire le indicazioni del grande capo quando "ordinò" di defenestrare i membri UDC delle varie Giunte. Questo accade in molti comuni del Sud ove la presenza ex democristiana è forte e a volte decisiva per gli equilibri nei vari Consigli Comunali. Anche la Lega Nord, che da tempo guarda al dopo Silvio, è in fermento. In molti comuni del Nord la base leghista non ne vuol proprio sapere di Berlusconi anche a prescindere dal disastro del voto del federalismo municipale in commissione bicamerale. Una situazione davvero esplosiva. Dall'estero la prospettiva non è davvero più incoraggiante. La reputazione del Premier italiano è da tempo in un pauroso declino e la pericolante situazione politica italiana ha ripercussioni nelle stanze dei bottoni dei potenze mondiali.Qui viene a galla tutta la debolezza di un partito politico esclusivamente poggiato sul carisma di una sola persona. Quando ci fu da rintuzzare la sfiducia in Parlamento il 14 di dicembre Berlusconi tirò fuori dal cilindro la magia che gli fece passare indenne il valico minato. Ma allora si trattava di "convincere" due o tre deputati . Ora si tratta di tenere a bada una situazione che somiglia tanto ad una frana bifrontale. Troppo complicato.Ed intanto l'Italia aspetta azioni governative che possano aiutare chi è con l'acqua alla gola....

28 ottobre 1922

1 commento:

Anonimo ha detto...

Prima se ne vanno e meglio è. Chiara di Napoli.