martedì 22 febbraio 2011

Emilio Fede, Gheddafi e Berlusconi.

Emilio Fede 
Quando si vuol parlare di Emilio Fede ci si deve andare coi piedi di piombo. Non perché sia pericoloso parlarne o altro, ma sol perché da decenni si sa cosa sia il suo rapporto con il Premier. Prenderlo così come è o lasciarlo. Tempo fa, per dirne una, fece una "temutissima" campagna contro Facebook perché, secondo lui,  il social network più famoso al mondo era una sorta di "pericolo" in un caso di suicidio di un ragazzo che aveva annunciato il suo gesto proprio sulla sua pagina Facebook. In quel tempo si disse che il motivo vero per cui Fede desiderava che i social network fossero chiusi era il fatto che su Facebook si moltiplicavano i gruppi anti-Cavaliere.
Ma tant'è! Ma ieri è andato veramente ben oltre! Ecco le sue testuali parole al TG4 sulla crisi libica: "La rivolta in Libia fa decine ( ???) di vittime ma Gheddafi è intervenuto per porre ordine , per riportare l'ordine del Paese" e poi " linea dura di Gheddafi per fermare la rivolta contro il governo, la situazione si è un po' complicata ma Gheddafi pensa di farcela". Mentre tutto il mondo condanna un dittatore che bombarda la sua gente che manifesta il buon Emilio analizza la notizia così. E nel frattempo su internet gira  rigira il baciamano di Berlusconi a Gheddafi. Velo pietoso.


28 ottobre 1922

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sparare su Fede è come sparare alla Croce Rossa. E' indifeso e limitato.