giovedì 20 gennaio 2011

E' in atto il "rigor mortis" del Governo


Potrebbe pure arrivare alla fisiologica fine della legislatura. In questo remoto caso ci arriverebbe tra mille mormorii e milioni di empasse operativi giacchè tutto ha tranne che una maggioranza solida. Ma la valutazione socio politica dell'operato di un Governo non si fa di certo partendo dalla sua durata. E' nella sostanza delle cose che gli storici, ma anche i contemporanei, valuteranno questi ultimi venti anni di politica nazionale. Gli scandali di questi giorni ( e qui non si vuol dare per certo quel che si dice e si legge dato che l'ultima parola spetta alle sentenze) sono la prova provata che questo ensemble dirigenziale non ha saputo nemmeno salvaguardare la sua immagine dal pettegolezzo, dal gossip, dall'infamia. Fa riflettere il commento di un connazionale che da 30 anni vive e lavora all'estero ove si ribadisce che l'Italia assomiglia sempre piu' alla meglio puntata di "Uomini e Donne". Tal affermazione appare vestita da una apodittica genesi. E' comunque oltremodo evidente che l'esecutivo poggia la sua ragion d'essere ( e la sua stessa sopravvivenza) alla volontà della Lega Nord e del famigerato "federalismo" come panacea di tutti i mali. E' ovvio che chiunque dotato di media intelligenza capisce che si tratta di una bufala colossale. Il federalismo serve esclusivamente alle regioni ricche del Nord e avrà come effetto dirompente quello di triplicare il gap di sviluppo esistente oggi tra Nord e Sud. Ma ai vari La Russa, Cicchitto, Gasparri, Bondi % C. questo poco importa essendo primaria necessità la sopravvivenza politica del loro mentore ultrasettantenne. Costoro riflettono sul fatto che scomparso politicamente Berlusconi anche loro potrebbero cadere nell'oblio? Non hanno contezza del fatto che il loro ruolo politico è figlio esclusivamente della luce riflessa dal Premier? Il contraltare di tutto questo è una sinistra come al solito inadeguata, confusionaria, litigante fino all'estremo. Pensare che i partiti che nacquero dalle ceneri del socialismo reale non trovano piu' consensi nemmeno nella classe operaria è sintomatico di quello che si va dicendo qui. C'è addirittura chi dice che la Seconda Repubblica ( berlusconiana per 2/3 ma anche Prodiana) ha rivalutato i tempi del pentapartito quando lo sviluppo veniva assicurato mediante massicce dosi di debito pubblico e corruzione varia. Fa specie la dichiarazione di Bersani che vuole le dimissioni di Berlusconi ma non il voto anticipato. Sembra Don Chisciotte che dice a Sancio Pancia " armiamoci e parti per la guerra". E' il Pd il maggior alleato dell'attempato Cavaliere di Arcore. Sun-Tzu, autore dell'arte della guerra direbbe di si.


28 ottobre 1922

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