venerdì 15 ottobre 2010

Forza Italia e la Lega Nord: ora l'Italia è ad un bivio.


Le ultime vicende politiche, oltre a gettar fango sulla Patria e sugli italiani, hanno evidenziato un'aspetto di carattere perentorio: l'Italia è ad un bivio. Questo bivio ha due strade: una porta alla riconferma dello status quo, con i berlusconiani e la minoranza leghista al potere, con il governo "del fare" che si è rivelato il governo del fare" le mie cose", con lo stato sociale inesistente degno di una repubblica delle banane, con la crisi economica ( figlia del liberismo tanto decantato dal Cavaliere) che presto o tardi sfocerà in un bubbone che porterà ad un dissesto sociale di stampo medioevale, con un futuro a tinte nerissime. L'altra strada porta ad un rinnovamento serio, obbligatoriamente passante per nuove elezioni, con un azzeramento della classe dirigente ormai vetusta e legata a "non-valori". E' chiaro che le elezioni anticipate , che ci saranno sicuramente, sono condizione necessaria ma non sufficiente affinchè il rinnovamento citato potrà avvenire. Serve un risveglio delle coscienze, serve una rivoluzione culturale che sia da traino alla presa d'atto di un binario che puzza di morto. La gente è stanca. La gente non ne puo' più. Le bollette da pagare, i figli da mandare a scuola ( ammesso che la scuola oggi in Italia sia valida), il futuro dei giovani, i disoccupati, i cassintegrati, i delinquenti che dopo due ore di caserma sono già in mezzo alla strada a delinquere nuovamente. Altro che casa di Montecarlo o beghe giornalistiche! Sembra che il leit motiv imperante in Italia sia il mantenimento dello stato di anarchia totale. Qualcuno dovrebbe spiegare perchè un deputato o un senatore sol perchè hanno avuto un mandato dai cittadini ( e anche qui ci sarebbe da scrivere fiumi di concetti) a rappresentarli sol dopo due o tre anni di leglislatura hanno diritto ad una dorata pensione che gli garantisci un futuro roseo e l'operaio o il pubblico dipendente dopo decenni di duro lavoro debbano aver problemi per guadagnarsi la meritata pensione visto che i conti pubblici non lo permettono. Oppure ancora qualcuno dovrebbe spiegare a cosa servono quasi mille parlamentari pagati fior di quattrini quando ognuno di questi lorsignori partecipano alle sedute della camere una volta ogni morte di tre Papi. E le tasse? La certezza delle tasse oggi appartiene solo al dipendente pubblico e privato: per il capitalista c'è sempre uno scudo fiscale pronto a salvarlo. O si cambia o si è destinati alla deriva.


28 ottobre 1922

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