domenica 28 dicembre 2008

Cento anni dal terremoto di Messina, ma ci sono ancora le baracche!


E' solo una vergogna. Una vergogna tutta italiana. Sono passati cento anni da quel 28 dicembre 1908 quando un terribile terremoto distrusse la città di Messina. Un secolo e c'è gente che vive ancora in baracche da terzo mondo. E la politica italiana che fa? Nulla. Politica di centro, di destra ( chi sono?) e di sinistra . Tutti, proprio tutti. E' una vergogna. Migliaia di persone, povera gente, vivono in baracche di mattoni rossi, cartongesso, legno, lamiera e tetti in eternit, dove in inverno piove ed in estate il caldo uccide, su un'area di 54 mila metri quadrati. Topi, condizioni igieniche degni della peggior Africa, tutto alla luce del sole e degli occhi dei troppi politici nazionali e regionali che si sono succeduti.
Dal sito della Protezione civile : Domani e dopodomani a Messina, in occasione del centenario del terremoto dello stretto, il 28 dicembre 1908, si svolgeranno diverse iniziative.Domani giungeranno oltre 400 mezzi, colonne mobili del volontariato e 2000 volontari, e i sindaci dei 390 comuni, per la cerimonia ufficiale alla presenza del presidente della Regione Raffaele Lombardo, del presidente della provincia Giovanni Ricevuto, del dirigente generale della protezione civile Salvatore Cocina, e del sottosegretario di Stato con delega alla protezione civile Guido Bertolaso.Il 28 una fiaccolata commemorerà le oltre 80 mila vittime di Messina e le 15 mila di Reggio Calabria. La fiaccolata si snoderà lungo via Garibaldi, piazza Cairoli, via Cannizzaro, via Cavour per concludersi al duomo di Messina. Il programma è consultabile sul sito della protezione civile regionale
Che la politica sia dia una svegliata.
D.L.

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