venerdì 10 ottobre 2008

Forza Nuova : Lo Stato batta moneta !


La spaventosa crisi finanziaria potrebbe rivelarsi una benedizione, piuttosto che una tragedia, se, nell’ affrontarla, i governanti agiranno in buona fede e con senso comune.
Infatti, oggi cade il Muro di Wall Street così come esattamente venti anni fa cadde il Muro di Berlino (e forse non è un caso che questi due luoghi-simbolo dell’ingiustizia post bellica abbiano entrambi il nome di “muro”!).
Con la fine del capitalismo finanziario cui assistiamo in queste ore non finiscono le attività umane o chiudono le attività produttive piuttosto si ritorna a concentrasi sull’economia reale produttiva e libera da usura.
Il Santo Padre, dicendo che “solo la Parola di Dio è solida” non intendeva indicare fughe dal mondo o astratte dichiarazioni di principio; esprimeva, invece, un concetto fondamentale della dottrina cristiana: il sistema economico, come tutte le articolazioni della società umana, deve dipendere dalla Legge di Dio. Il motivo per cui questo sistema fallisce è la sua lontananza, se non inimicizia strutturale, da Dio.
Provvidenzialmente, il sistema finanziario usuraio oggi non è in grado di andare avanti. L’Irlanda prima, con la dichiarazione di protezione dei correntisti, l’ Islanda poi, con la presa di controllo da parte dello Stato della banche nazionali, hanno dato dimostrazione che il potere politico oggi è costretto a gestire la situazione e mettere sotto controllo le banche. Purtroppo, questo avviene nel momento in cui le banche sono sostanzialmente insolventi e le somme da pagare per risolvere la crisi sono sconosciute ma certamente così alte che nessuno Stato in realtà le possiede (come ha recentemente affermato perfino il Trilateral-Aspen Tremonti) .
Paradossalmente, nell’attuale sistema monetario, l’unico modo che lo Stato avrebbe per coprire il buco è chiedere i soldi alle stesse banche che lo hanno prodotto e che perciò stanno crollando.
Forza Nuova ha la soluzione, già espressa nel 1997 nei suoi Punti Fermi: lo Stato batta moneta.
Lo Stato, in questa fase di acutissima crisi, deve riprendere saldamente in mano le redini decisionale senza esser più espropriato, in nome di un malinteso liberismo, della leva monetaria e di un attento controllo di ogni settore dell’economia nazionale: Bisogna assolutamente affrancarsi dal sistema che ha portato il mondo (pur in una fase di grande sviluppo produttivo e scientifico) a vivere nella fame, nella carestia, nella guerra e nell’incertezza del domani.
Visto che il sistema di coordinamento europeo è già di fatto saltato per conto e che tutte le regole, europee e internazionali, che ieri sembravano inossidabili sono oggi carta straccia, dobbiamo dichiarare non più validi, perché assunti sotto pressione minaccia e inganno, tutti gli attuali accordi internazionali riguardanti moneta commercio import-export ed economia in generale. Si tratta di accordi immorali e sbilanciati a nostro sfavore, quindi automaticamente nulli.
Gli Stati nazionali devono stampare denaro in proprio e non delegare questa funzioni a istituti privati quali sono le varie banche centrali.
Il denaro, emesso come credito e non come è attualmente debito, avrebbe come corrispettivo e garanzia le reali ricchezze nazionali e non il nulla attuale.
Per tutto il sistema economico e finanziario, comprese le banche poste sotto controllo statale, si aprirebbe una nuova fase nella storia in cui l’ economia non sarebbe più il volano dello sfruttamento e della speculazione ma quella disciplina che punta alla pace sociale ed al benessere della gente diffuso nella maniera più possibile secondo giustizia.

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