venerdì 9 maggio 2008

Servirà detassare gli straordinari?


Non si parla d'altro. Il pubblico dipendente così come l'operaio dell'impresa è euforico per l'annuncio dato da Berlusconi in campagna elettorale e ora ribadito dal Ministro per l'Economia Tremonti. Le ore lavorative straordinarie svolte dal dipendente saranno piu' "pesanti" e potranno garantire un extra reddito insperato. Ma ai fini delle ripercussioni sull'economia della Nazione ci sarà un impatto positivo? Noi ci permettiamo di esporre alcune critiche. Ragioniamo prima dal lato delle imprese. L'imprenditore che chiede ore lavorative suppletive lo fa in quanto ha necessità di produrre beni o servizi in misura maggiore per poter rispondere ad una aumentata domanda degli stessi beni e servizi. Dunque il consumatore puo' spendere di piu' e, avendo una propensione marginale al consumo aumentata, richiede al produttore una maggiore quantità del bene prescelto. Ecco il primo dubbio. In presenza di una economia in piena fase di recessione in cui la propensione marginale al risparmio è prossima allo zero e quella relativa al consumo è in fase di netto declino, riuscirà il nostro fortunato imprenditore a vendere quel "surplus" di beni prodotti? E' ovvio che no. Quindi il nostro imprenditore alla fine , fatti i debiti calcoli, opterà per non chiedere al suo dipendente ore straordinarie in quanto sa già che per lui è un costo ( anche se minore in quanto sgravato dal costo dei contributi lavorativi) a cui non corrisponderà nessun ricavo. E dal lato della Pubblica Amministrazione? Domanda : esistono pubblici dipendente che svolgono lavoro straordinario?
Ci sembra piu' logico operare dal lato delle detrazione o delle deduzioni in quanto simil azione verrebbe a beneficiare una percentuale di popolazione maggiore, non dimenticando che la cosa più importante da fare sarebbe quella di operare dal lato del controllo dei prezzi. Ma siamo in regime di libero mercato........
D.L.

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