mercoledì 14 maggio 2008

Berlusconi: "aboliro' l'ICI sulla prima casa"! E i Comuni?


Lo aveva detto in tempo di campagna elettorale. E ora sembra che voglia mantenere le promesse. Vuole liberare gli italiani da quell' ingiusto fardello che è l'ICI sulla prima casa. Una imposta patrimoniale iniqua che impoverisce il cittadino italiano che ha la sola colpa di possedere una casa dove vivere. Certo che detta così convincerebbe chiunque sulla bontà dell'iniziativa. Ma bisogna stare attenti alle misure sulla fiscalità in quanto si tratta di un terreno alquanto minato. Ma come stanno realmente le cose? Il gettito totale oggi in Italia garantito dall'ICI sulla prima casa è di circa 2,6 miliardi di euro. Circa il 40% dei possessori di case già non pagano l'ICI grazie ad una norma della Finanziaria 2008. Il restante 60% dei proprietari dovrebbe ora essere liberato dall'imposizione ad esclusione di chi possiede immobili definiti "signorili" o castelli dal Catasto. Sapete quanto sono in Italia gli immobili residenziali che dovrebbero continuare a pagare l'ICI? Solo lo 0,67 % del totale. E questa percentuale non è la "realtà" in quanto un serio aggiornamento del Catasto non è stato fatto. Dunque chi potrebbe pagare l'ICI in quanto finanziariamente benestante non la pagherà con il risultato che questa importantissima fonte di finanziamento dei Comuni verrà a mancare. Quindi meno soldi per gli asili nido, meno risorse per lo stato sociale e così via. E meno male che bisogna fare il federalismo fiscale! Non ha senso eliminare l'imposta in maniera indiscriminata poichè così facendo i danni che subiranno i Comuni saranno irreparabili. Se proprio si vuole operare in siffatto modo si deve limitare l'ICI o aumentando la detrazione in funzione del reddito o diminuendo le aliquote in funzione del vero valore patrimoniale della casa. In fondo il nostro non è un sistema fiscale progressivo? Credo di si.........
D.L.

2 commenti:

Sam ha detto...

Ma la gente lo ha votato il Berlusca. Certo è che sa vendere bene le sue "idee". Vedremo.

gianni ha detto...

Bisogna cambiare la classe dirigente.