giovedì 23 giugno 2011

"Combattere l'acidità per sconfiggere il tumore"

L'Istituto Nazionale della Sanità arriva alle stesse conclusioni sostenute da tempo dalla medicina complementare: l'ambiente acido nutre il cancro. Anche il bicarbonato potrà rientrare fra le nuove terapie anti-tumorali 
Sul fronte della ricerca farmacologica dall'Istituto superiore di sanità arriva una notizia:i farmaci antiacidità, gli inibitori della pompa protonica e persino il bicarbonato, potrebbero sostituire la chemioterapia.
Sono stati presentati all'Istituto Superiore di Sanità durante il Primo Simposio Internazionale tutti gli studi su cui sta puntando l' "International Society for Proton Dynamics in Cancer" (ISPDC) che utilizzano queste nuove strategie antitumorali. "L'obiettivo - spiega Stefano Fais, del Dipartimento del Farmaco dell'Istituto Superiore di Sanità - è quello di colpire soltanto il target molecolare che causa il tumore, per evitare gli effetti collaterali frequenti nelle terapie tradizionali utilizzando inibitori della pompa protonica per inibire la crescita della massa tumorale ".

Questi studi sono partiti dalla considerazione che l'acidità è una caratteristica del microambiente tumorale tanto che le cellule normali ai livelli di acidità nei quali normalmente cresce il tumore muoiono.Queste condizioni si creano progressivamente durante la crescita del tumore, con un iniziale accumulo di acido lattico, dovuto al metabolismo tumorale, e la successiva selezione di cellule che per sopportare l'incremento dell'acidità fanno iperfunzionare delle pompe cellulari che eliminano protoni all'esterno della cellula.
"I risultati sono estremamente incoraggianti - conclude Fais - ma devono essere confermati su un numero più ampio di pazienti". 
I cinque trial
Nel mirino di queste terapie melanoma e osteosarcoma. Sono i primi due studi clinici eseguiti in Italia all'Istituto dei Tumori di Milano ed all'Università di Siena per i melanomi e presso il Gruppo Italiano dei sarcomi, con sede a Bologna per gli osteosarcomi. 
Lo stesso approccio è utilizzato per combattere il carcinoma alla mammella presso la Fudan University di Shangai.
Anche il bicarbonato assunto per bocca potrà rientrare fra le nuove terapie anti-tumorali, utilizzato in Florida dal professor Robert Gatenby del Dipartimento di oncologia integrata al Cancer Center di Tampa.
"L'acidità è un meccanismo che il cancro usa per isolarsi da tutto il resto, farmaci compresi - spiega Stefano Fais, presidente Ispdc e membro del dipartimento del farmaco dell'Iss -. Ma le cellule tumorali, per difendersi a loro volta da questo ambiente acido, fanno iperfunzionare le pompe protoniche che pompano protoni H+. Se si bloccano queste pompe, la cellula tumorale rimane disarmata di fronte all'acidità, e finisce per morire autodigerendosi".
A Tokio, invece, il prof. Kusuzaki del Dipartimento di Oncologia dell'Università di Edobashi usa una vecchia molecola, l'arancio di acridina per combattere i sarcomi. L'arancio di acridina si concentra negli organuli acidi della cellula e susseguentemente ad uno stimolo luminoso (raggi x) si trasforma in un composto altamente tossiche per le cellule tumorali, senza segni di tossicità per i tessuti normali circostanti.
Tutte queste terapie sono basate sull'utilizzo di farmaci che usano l'acidità tumorale come target o inibendo i meccanismi che la causano (inibitori di pompa protonica) o semplicemente tamponando (bicarbonato) o cambiando il loro stato una volta concentrati all'interno dei tumori (arancio di acridina).
Fonte: La Leva di Archimede

Nessun commento: