lunedì 11 aprile 2011

Dopo le ceneri che lascerà il berlusconismo che ne sarà dell'Italia?

Sarà Fini a prendere il testimone?
Si è detto ampiamente che il berlusconismo è ormai agli sgoccioli.Volendo usare un parallelo poco elegante il fenomeno politico degli ultimi quindici anni è come un animale braccato che sente vicina la sua fine e dà sconnessi e illogici colpi di coda per difendersi vanamente dalla fine. La cronaca degli ultimi tempi è sintomatica di quello che si va dicendo. Dalla crisi libica ove l'Italia e gli italiani hanno bruscamente capito che nel panorama internazionale non contano nulla fino alle vicende interne ove il Premier lascia il Paese affamato allo sbando per occuparsi di una riforma della giustizia che non interessa a nessuno.I nostri carissimi parlamentari ( carissimi non dal punto di vista affettivo ma da quello finanziario) dovrebbero spiegare ad un precario, ad un cassa integrato, ad un docente buttato fuori dalla "impeccabile" riforma Gelmini , ad un giovane disoccupato che la emergenza vera del Paese è il "processo breve".
Sarebbe una missione impossibile. Ma sta di fatto che il Parlamento non si occupa d'altro. Men che meno questo impalpabile esecutivo che sta facendo rimpiangere i peggiori governi del pentapartito. E' francamente disturbante sentire gli esponenti televisivi del PDL che ripetono fino alla noia che grazie a Tremonti l'Italia si è salvata dalla crisi internazionale.Vine da chiedersi se costoro vivono in Italia o in un qualche paese delle fiabe.Ma tant'è...
Il nostro Silvio non ha più nemmeno la sua arma infallibile: raccontare le barzellette. Non fanno più ridere.Meno male che le sue società quotate in borsa non risentono della sue capacità barzellettiere altrimenti le azioni sarebbero sospese per eccesso di ribasso. Ma la riflessione piu' importante è: ora che si vede la fine del tunnel che ne sarà del Belpaese? Il PDL non è mai stato un vero partito. Non lo è mia stato innanzitutto per mancanza di una ideologia forte ma vieppiù per la totale mancanza di personalità che possano spiccare rispetto a quello del Cavaliere di Arcore.In un articolo di oggi sul Fatto Quotidiano dal titolo: "La guerra per bande lacera il Pdl C’è da riorganizzarsi per il dopo-Berlusconi" a firma di Sara Nicoli fotografa in maniera impeccabile quello che succede all'interno del partito del premier da un paio di mesi a questa parte. Anche i berluscones più fedeli si sono resi conto che il loro leader è ormai prossimo al tracollo politico. Non siamo d'accordo su di una cosa evidenziata in quell'articolo: non saranno determinanti le prossime elezioni amministrative in quanto le elezioni locali storicamente sono poco influenzate dalla politica romana. Pensiamo semmai che i referendum saranno il vero banco di prova per il berlusconismo: una vittoria delle abrogazioni sulle leggi sull'acqua, nucleare e leggittimo impedimento sancirà il colpo finale sul destino politico del Cavaliere di Arcore. Ma c'è un punto su cui ci sentiamo di far la voce grossa: tutti gli osservatori politici tendono a sottovalutare il ruolo di Gianfranco Fini alle prossime politiche. La destra italiana è nelle sue mani e il grado di polarizzazione dei consensi della gente di destra dal PDL verso Fli sarà direttamente proporzionale al trascorrere del tempo. Quanto a dire che la vendetta del discepolo preferito di Almirante sta per prendere forma ed allora Berlusconi e le sue barzellette saranno solo un ricordo.Bello o brutto a seconda dei punti di vista.
28 ottobre 1922

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Spero che la sua fine politica sia piu' vicina di quanto sembra.

Enzo ha detto...

Ci si sveglia solo quando è troppo tardi. Ricordo ancora il video del suo ingresso in politica. Quante fandonie raccontava...

Franco ha detto...

Tutti a votare al referendum!!

Anonimo ha detto...

Via Berlusconi dall'Italia!