mercoledì 4 giugno 2008

Tremonti il liberista: tassa speciale sui prodotti petroliferi?


Dunque procede a gonfie vele il programma " a manovella" per il rilancio dell'economia italiana. Ultima trovata : tassare le compagnie petrolifere per finanziare il welfare. Certo è che le idee al nostro Ministro per l'Economia non mancano.Proviamo a far un ragionamento di tipo macroeconomico. Le compagnie petrolifere, quelle che producono e distribuiscono i carburanti, negli ultimi anni hanno accumulato extraprofitti dovuti all'aumento dei prezzi. Per extraprofitti si intende un surplus della differenza algebrica tra ricavi e costi non imputabile all'effettiva redditività dei fattori della produzione. Dunque sempre maggior ricchezza nelle mani dei petrolieri e sempre minor capacità di acquisto dei consumatori che devono utilizzare sempre di più una maggior quota del loro reddito per l'acquisto dei prodotti derivati dal petrolio. Ecco la idea illuminante di Tremonti: tassiamo in maniera maggiore questi extraprofitti e utlizziamo il maggior gettito fiscale derivante per aumentare la disponibilità reddituale del consumatore. Sembra facile e lapalissiano. Ma c'è un piccolo particolare che il buon Ministro tralascia: siamo in regime di libero mercato. Cosa fa un petroliere quando sa che gli stanno per aumentare le tasse? Semplice: aumenta il prezzo del suo prodotto finale. Risultato: l'aumento della tassazione sugli extraprofitti sarà "finanziata" dal consumatore e questo perchè in Italia non esiste un serio controllo sui prezzi. In piu', posto a 100 il prezzo di un litro di carburante circa 60 è il carico fiscale diretto dello Stato (accisa) e 40 è la sommatoria tra costo industriale della trasformazione industriale, distribuzione e guadagno di chi produce e chi distribuisce. Perchè allora non far leva su quel 60% e nel contempo attuare un serissimo controllo sui prezzi? Misteri del liberismo sfrenato...
D.L.

Nessun commento: